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VERBANIA – 04.06.2019 – L’ospedale unico nell’urna.

Al di là dei pareri tecnici, delle questioni economiche e al di fuori di tutto ciò che è stato detto negli ultimi cinque anni (leggi nazionali, bacini di utenza, numero di medici e di pazienti…) la sorte dell’ospedale unico –non solo del sito di Ornavasso– è legata alle elezioni di Verbania. L’ha detto a chiare lettere, prendendo per la prima volta da governatore del Piemonte una posizione netta, Alberto Cirio. Il nuovo numero uno della Regione oggi è salito a Verbania per la conferenza stampa a sostegno della volata elettorale di Giandomenico Albertella. E, rispondendo a una delle sollecitazioni del candidato di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Insieme per Verbania, s’è sbilanciato. “Ascolterò il territorio – ha detto – e ascolterò il sindaco di Verbania. Se mi diranno di mantenere i due ospedali lo faremo”. L’assist per il voto di domenica è stato servito anche perché Albertella, poco prima, per fugare ogni dubbio e cancellare le ondivaghe dichiarazioni rese in queste settimane da alcuni esponenti della Lega (dal sì all’ospedale unico in Ossola del sindaco di Omegna Paolo Marchioni a un Dea verbanese privatizzato ipotizzato dal neoconsigliere regionale Alberto Preioni), ha blindato la sua posizione e, compiendo definitivamente la retromarcia sul sì all’ospedale unico che nel 2015 l’aveva visto votare convintamente per Ornavasso collina (anche con il centrosinistra), s’è impegnato nel mantenimento dell’ospedale di Verbania e di un Dea pubblico nel segno della specificità montana del territorio. Ora, a meno che ciò non significhi chiudere il “San Biagio” di Domodossola (e la serenità di Preioni, seduto a fianco dei due, ha dato tutt’altra impressione), è il no a quell’ospedale unico che – ha detto Albertella – “è fallito perché la Regione non ha rispettato i patti ed è stato bocciato dai cittadini con le elezioni”.

Il centrodestra, in sostanza, ha legato il voto del ballottaggio di Verbania al voto sulla sanità, e poco importa se l’idea è poco più di uno slogan, vago nei finanziamenti (Cirio ha accennato ad autonomia e specificità montana) e nelle questioni tecniche (“quello dei medici che mancano è un falso problema – ha commentato il governatore – perché è comune a tutta l’Italia e deriva dal blocco delle specializzazioni mediche”) perché lo scopo è puntellare la candidatura di Albertella, che al governatore ha chiesto impegni anche sulla ss34, sul livello del Lago Maggiore e sul turismo, convincendo la platea dei candidati e dei suoi supporter, dal neoeurodeputato Alessandro Panza all’onorevole Mirella Cristina passando per l’ex sindaco di Verbania Marco Zacchera, oltre a un gran numero di candidati delle liste.

 

 

 

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