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fake manif

VERBANIA – 09.05.2019 – Uno scontro frontale

via social network con accuse, contraccuse e “depistaggi”. È questa la guerra dei manifesti scoppiata nella seconda settimana di campagna elettorale verbanese. Protagonisti sono gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Quest’ultimo, che sostiene Silvia Marchionini, martedì s’è mosso e, congiuntamente, i rappresentanti delle liste di Pd, “Verbania Viva” e “La Verbania del sì” hanno presentato al comando della polizia municipale e alla prefettura un esposto contro i manifesti elettorali del centrodestra di Giandomenico Albertella. In particolare sono stati esposti, in più punti della città –attaccati a pali ed edifici o incollati alle cassette delle lettere condominiali– volantini con i simboli dei quattro partiti della coalizione (la civica “Insieme per Verbania”, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) sul tema dell’ospedale. Lo stesso Albertella, dal proprio profilo Facebook, ha replicato il giorno successivo, ammettendo il fatto “abbiamo commesso una ingenuità per la quale ci siamo ampiamente scusati”, ha contrattaccato scagliandosi sul centrosinistra e, postando tre fotografie di manifesti rivali ritenuti irregolari (quelli con la foto di sindaco e candidati sopra lo slogan “Avanti tutti!”), ha concluso causticamente: “si commentano da sole: è proprio vero il detto che ‘chi predica bene, razzola male...!”.

Nemmeno ventiquattro ore dopo ecco la replica alla replica, che è una esplicita accusa di mistificazione e fake news. La denuncia, sempre su Facebook, è del sedicente gruppo “Verbania protagonista”, non meglio precisata entità politica vicina al centrosinistra e al sindaco, che parla di fotomontaggio e di un solo volantino –un fotocopia in bianco e nero– attaccato in punti diversi, “roba da Tapiro d’oro” – in riferimento al premio satirico di Striscia la notizia. In effetti le fotografie raffigurano la stessa immagine (lo si capisce dai lembi dello scotch) affissa in diversi punti del medesimo edificio.

In attesa (se ci sarà) di una replica alla controreplica, il dibattito prosegue sui social network a colpi di commenti e infiamma una campagna elettorale sempre più tesa.

 

 

 

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