DOMODOSSOLA - 28-09-2019 - Il parlamentare Enrico Borghi
ha incontrato ieri sera simpatizzanti e iscritti del Partito Democratico domese. Alla base dell’appuntamento la nascita del nuovo governo e le prospettive del partito. Secondo Borghi la maggioranza giallo-rossa è stata la sola alternativa in grado di porre fine allo sciacallaggio della politica attuata dall’ex ministro dell’interno Salvini. “Il decreto sicurezza bis - ha detto Borghi - è una delle pagine più buie della storia del nostro paese, paragonabile solo alle leggi razziali del 1938”. Un’apertura straordinaria del Parlamento durante la pausa estiva la si era vista solo due volte nella storia repubblicana, in occasione di eventi tragici: "Nell’agosto 1974 per la strage del Treno Italicus e nel 1990 per lo scoppio della I Guerra del Golfo".
Riguardo la riconferma del premier Conte, Borghi ha enfatizzato la volontà del Quirinale e della comunità internazionale tutta a far sì che nascesse un governo che desse stabilità economica al nostro paese. Secondo Borghi il tweet del presidente americano Donald Trump “Giuseppi” (poi corretto in Giuseppe, ndr.) è stato un chiaro beneplacito d’oltreoceano affinché nascesse il governo Conte II.
“Se vogliamo evitare che di notte tutte le vacche siano nere - ha aggiunto il parlamentare ossolano citando Hegel - occorre educare i migranti ospitati nel nostro paese e permettere, attraverso lo Ius Culturae, che i propri bambini vengano equiparati ai nostri figli. Il governo non deve essere subalterno dal punto di vista culturale al centrodestra. Sono state fatte delle norme criminogene da Salvini per far crescere il senso di paura e di incertezza, anche in luoghi di assoluta tranquillità come Domodossola”.
Un’ultima nota di colore è emersa in seguito a una domanda di un’iscritta sul taglio dei parlamentari. Secondo Borghi è una scelta giusta ma al contempo è inevitabile per la tenuta del governo. “Le mie uniche perplessità - ha concluso Borghi - sono di carattere costituzionale e riguardano le commissioni parlamentari (che rischiano di avere maggioranze risicate ndr) e la legge elettorale, che va rivista in modo da offrire governabilità senza un’eccessiva frammentazione con un ridisegno dei collegi e l’introduzione del voto di preferenza”.
E.L