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Gianni Filippa
NOVARA – 27-07-2019 – Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) aderisce all’appello lanciato a Governo e Parlamento da 56 organizzazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale in Italia per denunciare le pesanti ricadute sull’ambiente di una sentenza del Consiglio di Stato del febbraio dell’anno scorso che ha di fatto “paralizzato le operazioni di riciclo e di recupero dei rifiuti, industriali e urbani”. Le imprese e le associazioni firmatarie, tra cui Confindustria e Circular Economy Network hanno richiesto di recepire le direttive dell’Unione Europea in materiale di economia circolare, per garantire una gestione sicura ed efficiente dei rifiuti e porre fine a una situazione che sta diventando una vera e propria emergenza.
 
«Le attività di riciclo e di recupero dei rifiuti – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – sono imprescindibili per tutelare l’ambiente, la salute dei cittadini e la competitività delle nostre imprese e devono tornare ad avere un ruolo centrale. Quando parliamo di riciclo e di recupero dei rifiuti parliamo di economia circolare, di uso efficiente delle risorse naturali, di de-carbonizzazione, di nuove opportunità di investimento, di creazione di posti di lavoro e di innalzamento dei livelli di benessere per la nostra società. L’Italia può guardare con fiducia a questi obiettivi, perché vanta un tessuto produttivo che ha nel suo Dna l’economia circolare, ma la politica deve assecondare questa vocazione, non bloccarla con cavilli burocratici».
 
«Da un anno e mezzo – spiega il direttore di Cnvv. Aureliano Curini – ambiente, cittadini e imprese stanno facendo le spese di un conflitto giuridico di competenze tra Stato e Regioni; per effetto di questo contenzioso si sono bloccate le autorizzazioni e i nostri rifiuti stanno finendo sempre di più nelle discariche, i cui spazi si esauriscono rapidamente, o peggio ancora all’estero, con costi esorbitanti anche se poco noti: si stima che il sovra-costo sulla tassa rifiuti e sul rincaro dei prodotti si aggiri attorno ai due miliardi di euro all’anno. Basterebbe una semplice norma che ripristini la possibilità di rilasciare le autorizzazioni alle attività di riciclo sul territorio per evitare questo aggravio».
 
Fino a febbraio 2018 l’Italia aveva rappresentato un’eccellenza a livello continentale su questo fronte: nel 2017, anno di riferimento dell’ultimo rapporto Ispra, era stato infatti possibile recuperare oltre l’80% dei rifiuti speciali prodotti dalle imprese, superando il dato del 2016, in cui ne era stato recuperato il 77%. «La soluzione per porre fine a questa emergenza è già stata indicata dall’Europa con il pacchetto di Direttive in materia di economia circolare del giugno 2018, in cui si prevede che le autorizzazioni vadano concesse caso per caso dalle amministrazioni competenti – conclude Filippa – Chiediamo di recepire con urgenza queste norme per garantire una gestione sicura ed efficiente dei rifiuti e affrontare in modo adeguato le importanti sfide, economiche e ambientali, che ci stanno davanti». 
 
 
 
 
 
 
 

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