VERBANIA – 23.07.2019 – Liceo scientifico

o Scienze umane e sociali? La scelta su quali classi del “Cavalieri” forzatamente (e temporaneamente, si spera) trasferire col nuovo anno scolastico da via Madonna di Campagna a corso Cairoli è, di fatto, ridotta a questi due indirizzi. Anzi: ai trienni di questi due indirizzi. È una questione di numeri (di classi) e di comodità, cioè di spostare un “blocco” omogeneo, soprattutto riconducibile agli stessi docenti.

La decisione è demandata al Consiglio di istituto e ad esso, per la verità a tutti coloro che rivestono un ruolo istituzionale in questa vicenda, sono rivolti gli appelli e le proteste delle famiglie di quegli studenti che si stanno susseguendo in queste ore e che, comprensibilmente, si ripeteranno nelle prossime. È stata la stessa responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale, Maria Cecilia Micheletti, a confermare d’aver ricevuto appelli e lettere ai quali risponderà, pur non avendo voce in capitolo sulla decisione. Perché se tutti le parti coinvolte nell’accordo sottoscritto questa mattina all’ex Provveditorato parlano di buonsenso, di sacrifici, di emergenza e di soluzioni, il compromesso è il male minore e non, sicuramente, il bene comune. E quel male minore, in fin dei conti, lo patiranno quei genitori che nell’ultimo lustro hanno iscritto i figli al “Cavalieri” senza sapere –né potevano immaginarlo– che gli spazi erano insufficienti. Già lo scorso inverno s’era avanzata l’ipotesi di uno spostamento in corso di anno scolastico che avrebbe coinvolto gli alunni del liceo classico, accompagnato dalla vibrata protesta. La stessa che si prevede tra chi, Scientifico o Scienze umane, soccomberà e sarà costretto al trasloco.