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p d giustizia 22 tre

VERBANIA - 08-04-2025 -- Un asterisco in meno sul menù gli è costato un processo, ma gli è valso un’assoluzione per lieve tenuità del fatto. È accaduto a un cittadino egiziano di 56 anni, titolare di un’attività da kebabbaro in Ossola. L’8 giugno del 2022 l’imprenditore ricevette la visita dei Nas, il reparto speciale dei carabinieri chiamato a vigilare sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica. I militari, in trasferta da Torino, gli esaminarono, sia la documentazione amministrativa, sia la merce conservata in magazzino e nei frigoriferi. Non rilevarono alcuna grave infrazione. Non vi era merce avariata, non tracciata, mal conservata o scaduta. C’era anche piena corrispondenza tra quanto stoccato e quanto risultato acquistato dalle regolari fatture conservate. Nulla di nulla, insomma, se non che nel menù esposto, accanto all’indicazione della carne, non compariva l’asterisco che avrebbe dovuto richiamare, come postilla ben visibile, l’origine del prodotto, cioè che questo fosse surgelato e non fresco. Tanto è bastato per far sì che l’egiziano venisse denunciato per tentata frode in commercio, cioè per il tentativo – perché al momento del controllo non era presente nessuno che aveva ordinato quell’alimento – di vendere un prodotto per l’altro. Per il giudice è stata, sì, una condotta non corretta, ma molto attenuata, al punto che l’ha assolto.

 


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