VERBANIA - 08-04-2025 -- Un’aggravante è caduta, ma la gravità delle accuse e un quadro probatorio che per i giudici non ha lasciato adito a dubbi, gli è costata una severa condanna. Sei anni e tre mesi, oltre a 26.000 euro di multa, è la pena stabilita dal Tribunale di Verbania per un 25enne residente in Campania, ritenuto responsabile di pornografia minorile. Nel 2021, quando era poco più che ventenne, utilizzando due falsi profili Instagram -di un uomo e di una donna- aveva adescato una tredicenne residente nel circondario del tribunale di Verbania e, da lei, aveva preteso di ricevere selfie di nudo, foto a esplicito contenuto sessuale che, se avesse smesso di inoltrare per via telematica, sarebbero state diffuse a pedofili o la loro esistenza rivelata a parenti e conoscenti. Fu la mamma della giovane studentessa ad accorgersi di quei contatti avvenuti tramite social network, che denunciò alle autorità. Le indagini condotte dai carabinieri portarono sino in provincia di Napoli. Il sequestro del telefonino utilizzato per le connessioni e l’analisi del suo contenuto hanno indotto la Procura a chiedere il rinvio a giudizio del giovane, accusato di pornografia con varie aggravanti, a partire dalla giovane età della vittima, dall’uso di violenza e minaccia nell’estorcerle le fotografie, dal fatto che fosse disabile. Quest’ultima, per ammissione dello stesso pm Fabrizio Argentieri, è caduta perché non vi è prova che l’imputato ne fosse consapevole. In ragione di ciò, nonostante le attenuanti generiche, è stato condannato a sei anni e tre mesi, più dei cinque anni e quattro mesi chiesti dall’accusa. In aggiunta, oltre a 26.000 euro di multa, la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, il pagamento delle spese processuali della parte civile e un risarcimento di 12.000 euro.