VERBANIA - 06-04-2025 -- Quell’intervento per difendere il diritto degli avventori di giocare a carte non fu minaccia. S’è concluso con l’assoluzione il procedimento penale a carico del presidente del Quartiere Verbania Est, Ettore Francioli, accusato di aver minacciato il gestore del ristorante all’ex Bocciofila Intrese. I fatti risalgono al 2021, quando i vertici del circolo che ha in affitto a un prezzo calmierato dal Comune (proprietario dell’immobile ex Rosa Franzi) avevano subaffittato l’attività di somministrazione -bar e ristorante- a una società privata. Chi materialmente vi operava, aveva deciso di ridurre l’orario per l’attività ricreativa degli anziani avventori – il gioco delle carte – in concomitanza dell’ora di pranzo, per avere più spazi per l’attività commerciale e meno disturbo per i clienti del ristorante. Una decisione non condivisa dagli avventori che avevano protestato, anche avviando una raccolta di firme indirizzata al Comune, in cui sostenevano la preminenza delle attività sociali del circolo rispetto a quelle imprenditoriali del sublocatario. Tra i frequentatori molti s’erano rivolti a Francioli, anche per i suoi rapporti istituzionali col Comune. Era stato lui, un giorno d’estate, a chiamare i vigili e a far verbalizzare la situazione, con l’obiettivo di far chiarezza sull’uso dei locali. Con l’autunno, venendo meno l’ampio dehors esterno, negli spazi stretti la convivenza s’era fatta difficile ed erano volate parole grosse.
In un secondo intervento la polizia municipale aveva raccolto la denuncia del gestore, che aveva detto di essere stato minacciato da Francioli e da un altro avventore, anch’egli poi citato a giudizio ma la cui posizione è stata stralciata perché, nel frattempo, è deceduto. Il primo era accusato d’avergli detto “ti faccio chiudere, chiamo il Sindaco, tu non sai chi sono io… vi faccio vedere cosa succede”. Un’accusa che, al termine del dibattimento davanti al giudice di pace di Verbania Elisabetta Ferrario, il pm Maria Traina ha ritenuto insussistente, al punto che ne ha chiesto l’assoluzione, sottolineando come la tesi della difesa, sostenuta dall’avvocato Clarissa Tacchini, secondo cui quell’intervento non era la minaccia di un danno ingiusto ma la difesa degli interessi collettivi, fossero tutto sommato comprensibili dal momento in cui tra locazione e sublocazione l’associazione della Bocciofila ricavava un margine economico. Il giudice di pace ha accolto la richiesta di pm e difesa e l’assolto, respingendo la richiesta di risarcimento dell’ex gestore (ora non più).