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VCO - 28-2-2025-- Si è tenuto lo scorso 26 febbraio in Prefettura un importante incontro sul tema della morosità degli inquilini occupanti gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Al tavolo erano presenti rappresentanti della Regione Piemonte, dell'Azienda Territoriale per la Casa del Piemonte Nord, dei tre consorzi dei servizi sociali e i sindaci di Verbania, Omegna, Gravellona Toce e Villadossola. Il problema è stato descritto dai primi cittadini come un'emergenza che si sviluppa su tre fronti: economico, urbanistico e sociale.

La situazione è particolarmente critica a Villadossola, dove il rapporto tra numero di alloggi ERP e abitanti residenti crea una problematica unica nel suo genere. I dati ufficiali per il secondo Comune ossolano parlano di oltre 1,1 milioni di euro di morosità accumulata, di cui 687.400,95 euro relativi a inquilini attualmente assegnatari e 415.403,99 euro a posizioni cessate. L'impatto di questa morosità è particolarmente significativo, con circa il 10% della popolazione di Villadossola (circa 550 abitanti) coinvolto direttamente nella problematica.
Un dato che preoccupa ulteriormente è che oltre l'82% dei piani di rientro stipulati risulta essere inadempiuto, aggravando una situazione già difficile per il bilancio comunale e la gestione delle case popolari.
Per molti degli occupanti morosi si profila la procedura di decadenza che comporterebbe il successivo sgombero degli alloggi, con ripercussioni socio-assistenziali facilmente prevedibili che ricadrebbero nuovamente tra le competenze dei Comuni.
Durante l'incontro, i rappresentanti dei Consorzi sociali hanno sottolineato l'impegno profuso per la risoluzione del problema, evidenziando come si siano trovati in prima linea nell'analizzare le specifiche situazioni di disagio e nel cercare di intervenire sui diversi fronti.
Il Sindaco di Verbania ha proposto di avviare un'azione collettiva con ANCI Regione per trovare soluzioni condivise che possano tutelare tutte le parti coinvolte: gli enti locali, gravati da responsabilità economiche solidali, i gestori degli immobili, che devono garantire la manutenzione e il decoro, e le famiglie in difficoltà, per le quali l'emergenza abitativa rappresenta solo uno degli aspetti di una più complessa situazione di fragilità sociale.

 

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