BIELLA – 16-07-2019 - Pubblicati due studi sul colangiocarcinoma frutto della collaborazione tra Fondazione Tempia e Irccs di Candiolo. Entrambi i lavori hanno coinvolto Caterina Peraldo Neia, ricercatrice del laboratorio di genomica della Fondazione Edo ed Elvo Tempia ed hanno per oggetto la patologia che colpisce i dotti biliari del fegato. Si tratta di un tumore altamente aggressivo e difficile da diagnosticare se non in fase avanzata. Mancano infatti ancora dei biomarcatori che permettano di rilevarlo precocemente.
Le opzioni terapeutiche per contrastare questo tipo di tumore sono ad oggi la chirurgia e la chemioterapia con un farmaco che però è efficace solo per un periodo limitato di tempo. Proprio per questo motivo i ricercatori hanno creato un modello in vitro per poter studiare i meccanismi biologici e molecolari che portano all’inefficacia del farmaco. I risultati hanno consentito di conoscere i geni coinvolti nel processo di resistenza e identificare quindi possibili farmaci alternativi per il trattamento del colangiocarcinoma intraepatico. Il secondo lavoro si è invece concentrato nell’intento di identificare la mutazione genetica che identifica la progressione del tumore, con ottimi risultati e trovando anche una possibile via per la creazione di un farmaco “intelligente” che vada a colpire solo le cellule tumorali.
Entrambi gli studi sono stati coordinati da Francesco Leone, oggi primario della struttura complessa di oncologia dell’Ospedale degli Infermi di Biella, che fino allo scorso febbraio è stato il coordinatore dell’unità tumori gastrointestinali della divisione di oncologia medica di Candiolo, diretta da Massimo Aglietta.