VERBANIA - 07.07.2019 - Quarant'anni fa, l'11 luglio 1979, Giorgio Ambrosoli veniva ucciso sotto casa da un sicario inviato dalla mafia. L'avvocato milanese, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona, consapevole dei pericoli che correva, morì per aver compiuto il suo dovere e tenuto la schiena dritta davanti a pressioni e minacce. A lui, che con il lago Maggiore aveva un legame consolidato sin dall'infanzia è intitolato il Presidio di Libera del Verbano, sodalizio che non manca mai, ogni anno, di ricordare "l'eroe borghese". In questo 2019, anniversario tondo, la giornata per la memoria di Giorgio Ambrosoli acquista un sapore particolare, con la consegna del busto che i familiari hanno voluto donare al Comune di Ghiffa a ricordo di quegli anni spensierati che l'avvocato aveva trascorso nella casa di famiglia di Ronco. L'annuncio è arrivato l'altra sera, venerdì 5, dai giovani di Libera in occasione della "Cena della Legalità" (foto) a Villa Olimpia. Appuntamento al quale hanno preso parte oltre 130 persone in una serata che al buon cibo (tanti i piatti preparati con i prodotti coltivati nei terreni confiscati alle mafie) ha coniugato qualche momento di riflessione sul tema, mai scontato, della criminalità organizzata.
La commemorazione per Giorgio Ambrosoli si svolgerà sabato 13 luglio alla chiesa di Ronco di Ghiffa dove alle 10.30 si terrà la messa a suffragio, con la partecipazione della famiglia Ambrosoli. Seguiranno, alle 11, la commemorazione affidata al presidio verbanese di Libera, quindi i saluti istituzionali e l'inaugurazione del busto donato dai familiari. Un rinfresco concluderà la mattinata.