VERBANIA – 06.07.2019 – Favoreggiamento e sfruttamento
della prostituzione aggravati in concorso e, per uno di loro, anche violenza sessuale. Sono pesanti, pesantissime le accuse che giovedì mattina hanno portato in carcere tre sudamericani. I carabinieri di Premosello, in collaborazione coi colleghi di Stresa, li hanno arrestati dopo che lungo l’ex statale dell’Ossola, a Cuzzago di Premosello Chiovenda, la sera prima avevano raccolto da una giovane venezuelana che si “vendeva” per strada la confessione del suo stato di vittima del racket della prostituzione. Saputo che i suoi sfruttatori sarebbero tornati a prenderla, hanno atteso un paio d'ore e, quando l'hanno vista salire su una Seat Ibiza, hanno proceduto avviando l'indagine che li ha condotti all’appartamento di Loita, frazione di Baveno, in cui la giovane viveva con due connazionali, scoprendo un vero e proprio business e arrestando i tre. Guillermo Loayza Olano, 55 anni, peruviano, è residente a Stresa. Denis Daniel Machaca Hancco, connazionale di 30, è domiciliato a Olgiate Olona, in provincia di Varese. David Elicio Peralta Romero, ecuadoregno di 22 anni, vive a Busto Arsizio. La Procura di Verbania –l’indagine è coordinata dal sostituto Laura Carrera– li ritiene responsabili di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso e con le aggravanti d’aver usato minaccia/violenza e di aver agito contro più persone. Tutti e tre ristretti nella casa circondariale di Pallanza, oggi si sono presentati davanti al gip Elena Ceriotti per l’udienza di convalida, che s’è protratta per buona parte della giornata e che s’è conclusa con il magistrato che s’è riservata una decisione nelle prossime ore. Loayza Olano e Machacha Hancco sono i due che hanno recuperato la giovane a Cuzzago. Peralta Romero era a Baveno con un'altra escort. La terza era fuori per incontrarsi con un cliente.
Secondo l’accusa le tre vittime, giovanissime venezuelane di 18 (da poche settimane), 20 e 22 anni, sono state contattate tramite Facebook da una terza persona (l’indagine è in corso e l’ipotesi è che ai reati abbiano partecipato altri al momento ignoti) e, allettate con la promessa di un lavoro da cameriera in Italia, fatte venire nel nostro Paese. Sbarcate all’aeroporto di Malpensa sono state condotte nell’appartamento di Baveno e, lì, segregate e avviate alla prostituzione. Sotto la minaccia di una pistola –poi rivelatasi una scacciacani– e anche con percosse (così ha denunciato una delle tre), private del passaporto, sono state obbligate a posare per foto e video hard che servivano per pubblicizzare l'attività e a ricevere, in casa ma anche a domicilio, i clienti cui venivano chiesti anche 900 euro a notte. Il denaro finiva nelle tasche dei tre, secondo i quali serviva per ripagare le spese di viaggio. Machaca Hancco è indagato anche per violenza sessuale. Una delle tre giovani ha detto di essere stata obbligata ad avere un rapporto sessuale con lui.