DOMODOSSOLA- 22-06-2019- L'atteso evento espositivo dell'estate domese finalmente ha visto l'apertura ufficiale oggi pomeriggio con il taglio del nastro presso Palazzo San Francesco alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, e preceduto dalla presentazione presso la Cappella Mellerio. L'assessore alla cultura Daniele Folino ha introdotto le relazioni e i saluti del sindaco Lucio Pizzi, della rappresentazione della Fondazione Comunitaria del VCO, Flavia Grossi, del presidente della Fondazione Ruminelli, Antonio Pagani e quindi ha lasciato la parola all'ospite d'onore, Console Generale del Perù in Italia, Cesar Jordan - Palomino il quale ha scambiato doni con il sindaco e con l'ing. Pagani, rinnovando l'amicizia e la vicinanza tra il paese da lui rappresentato e la città di Domodossola. Infine il curatore della mostra Antonio D' Amico ha illustrato il complesso percorso di organizzazione dell'esposizione e quali sono state le linee ideali che hanno condotto la scelta delle opere e le modalità di presentazione al pubblico. Il percorso espositivo ci riporta alla Domodossola a cavallo tra otto e novecento e collima con le avanguardie dei primi trent'anni del secolo scorso. Dall' epopea di Chàvez all'impresa anche ingegneristica della galleria del Sempione e al primo autoveicolo a motore immatricolato nella provincia di Novara si passa alle opere immortali dei grandi futuristi, dedicate alla velocità, alle macchine a vapore e all'innovazione tecnica che ha informato l'inizio del secolo della modernità. La grande mostra fortemente voluta dal Comune di Domodossola in collaborazione con la Fondazione Paola Angela Ruminelli , con il sostegno della Fondazione Comunitaria del VCO, vede la collaborazione con il MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e dell' Associazione Musei dell' Ossola oltre al patrocinio del Mibac - Ministero per i beni e le attività culturali e da Regione Piemonte. Un evento importante a livello internazionale, vista la la presenza del Console Generale del Perù: in esposizione infatti tra le opere futuriste anche il reperto del Berliot con il quale Chàvez affrontò l'immortale ma fatale impresa nei cieli sulle Alpi compiuta nel 1910 e di Tullio Crali " Omaggio a Chàvez" dipinto nel 1960, futurista pur oltre la tradizionale collocazione del movimento. L'esposizione gode di una precisa collocazione temporale ed una evocativa presenza di documenti fotografici e scritti di Balla, di D'Annunzio, Stravinski, ( tra cui il cimelio del volo su Vienna donato dal Vate a Timina Caproni, membro della famiglia Caproni, costruttori di aeromobili nell'hinterland milanese ai velivoli dei quali è dedicato lo studio di Balla per una decorazione di un piatto). In mostra oltre settanta opere di Fortunato Depero, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Pippo Rizzo, Tullio Crali e tanti altri, si interfacciano con i manichini esposti all' Esposizione Internazionale di Milano del 1881 con i costumi tradizionali della Valle Anzasca e Antigorio, la prima macchina immatricolata nella provincia di Novara che aveva valicato il Sempione, e l'ala dell'aereoplano di Chàvez .
Elisa Pozzoli
Foto e video di Ale Velli