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CASALE CORTE CERRO - 22-07-2019 - Più di un ora di intense emozioni alla scoperta o alla riscoperta di un mondo che sembra ormai perduto ma che, in realtà, è solo nascosto tra le pieghe delle memoria. Questo è uno dei tanti significati che lo spettacolo teatrale “InVegliaInCanto”, prodotto dall’associazione Giovan Pietro Vanni di Borgomezzavalle, ha proposto al folto pubblico presente al centro culturale “Il Cerro” di Ramate, sabato 20 luglio. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Claudio Pizzi, l’antropologo Luca Ciurleo ed il gruppo PassAmontagne si sono alternati in un dialogo ambientato in una stalla di sera, come succedeva nei paesi di alta montagna prima dell’avvento del boom economico e dei ritmi serrati dell’industrializzazione, quando ci si riuniva tra abitanti del paese e si raccontava quanto successo durante la giornata. Così  si è riscoperto il ruolo della donna, il lavoro della mondina, il contrabbandiere. Da un ricordo all’altro, tra tradizione e globalizzazione si è passati attraverso la canzone popolare in grado di modellarsi a seconda delle necessità senza perdere mai la sua identità: è il caso di “Amara terra mia” di Domenico Modugno rielaborazione di una canzone tradizionale abruzzese intonata dalle raccoglitrici di olive della zona della Maiella. Lo spettacolo rientra nel progetto “Ancamò” finanziato da Fondazione Comunitaria del VCO.

Samuel Piana

 

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